I Comuni bresciani e lo smog

mercoledì 17 marzo 2010 |

«Sono stati i Comuni ad aderire liberamente al comitato tecnico, in base alle loro esigenze e alle loro caratteristiche; e ognuno metterà a disposizione le risorse umane che possiede». Corrado Ghirardelli, l’assessore della Provincia che ha promosso il tavolo di lavoro permanente sull’inquinamento e sul Pm10, spiega la genesi del comitato costituito come sostegno «tecnico» del tavolo «politico», il cui prossimo appuntamento è fissato al 19 aprile.
«Ci siamo detti - racconta - che per definire i temi sui quali confrontarsi c’era bisogno di un lavoro tecnico prima che politico; e abbiamo chiesto a tutti i Comuni del tavolo (quelli dell’area critica più Darfo) di dare eventualmente la loro disponibilità a farne parte insieme alla Provincia, al Comune di Brescia e all’Arpa». All’appello hanno risposto in otto. Che cosa dovranno fare ora? «Dovranno preparare delle ipotesi di lavoro con l’obiettivo di creare un protocollo che consenta ai Comuni di decidere in modo semi-automatico (perché, com’è ovvio, l’ultima parola spetterà sempre ai sindaci) come intervenire in caso di esuberi degli agenti inquinanti». La logica è quella della prevenzione, anche se il blocco del traffico del 28 febbraio scorso «è andato bene», commenta ancora l’assessore Ghirardelli». A proposito dell’ultimo stop alle automobili, l’assessore ai Trasporti sottolinea anche altro: «I cittadini hanno dimostrato grande senso di responsabilità su questo tema». Ma non soltanto: «Probabilmente alla buona riuscita del blocco ha contribuito anche il desiderio di tranquillità, la voglia - una volta tanto - di camminare per le strade senza macchine».
Blocco-tavolo permanente-comitato tecnico. Ma la sequenza non è finita: «Il ragionamento - conclude Ghirardelli - andrà allargato perché l’intero territorio è interessato al problema».

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