martedì 30 marzo 2010 |

Grazie di cuore a tutte le amiche e gli amici per l'aiuto e il sostegno che hanno dato in questa campagna. E' stata una bella esperienza e, malgrado il risultato nazionale e regionale, credo una volta di più che insieme potremo davvero costruire il futuro del nostro partito.Non facciamoci prendere dall sconforto, avanti tutta!

I risultati delle Regionali in termini di preferenze

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Laura Venturi partecipa a "Teledomando" questa sera alle 20.40 su Teletutto

venerdì 26 marzo 2010 |

Su TELETUTTO TV questa sera Laura Venturi partecipa a "Teledomando", dibattito d'attualità curato e condotto da Gianbattista Lanzani. La trasmissione, in onda a partire dalle 20.40, sarà interamente dedicata alle prossime elezioni regionali. Agli ospiti in studio – amministratori, ex amministratori e candidati - verranno "girati" i tanti interrogativi dei cittadini che si chiedono quale sia il ruolo degli enti locali - ed in particolare della Regione - nella vita quotidiana.

Le cinque domande che Legambiente porrà ai candidati per le regionali mercoledì 24 marzo

mercoledì 24 marzo 2010 |

All'incontro pubblico di questa sera con i candidati alle regionali hanno confermato la presenza: Per l’Udc Bartolomeo Rampinelli, per i Verdi Giuseppe Ramera, per Sinistra Ecologia e Libertà Ettore Brunelli, per Rifondazione Comunista Vanni Botticini, per l'Italia dei valori Francesco Patitucci per il Pd Arturo Squassina e Laura Venturi (che risponderanno ad una domanda ciscuno)


LE DOMANDE:

1) ARIA: Da quando sono stati fissati dalla UE i limiti di 35 giorni di supero per le PM 10 (50 microgrammi/m3) la Lombardia li ha sempre ampiamente superati. Cosa ritiene si possa fare per ricondurre la situazione entro i limiti comunitari riducendo il rischio per la salute dei cittadini ?
2) ACQUA: Il 17 novembre scorso è stato approvato il decreto per la privatizzazione delle reti idriche. Cosa ne pensa dell’affidamento a società private della gestione delle reti idriche comunali (pubbliche) ?
3) SUOLO: L’Istat ha rilevato che fra il 1990 e il 2005 l’Italia ha perso 3 milioni e 600 mila ettari di suolo libero da costruzioni: più di tre quarti della superficie del Piemonte, un’area più vasta di Lazio e Abruzzo insieme. Se il raffronto lo si fa dal 1950 al 2005, la superficie libera è passata da 30.000.000 a 17.803.010 ettari, con una riduzione di 12.196.000 ettari , pari al 40,65% del totale” ('sbilanciamoci', dicembre 2008).
Cosa ritiene si possa fare per bloccare il consumo di territorio in prevalenza agricolo ?
Non ritiene che gli strumenti di pianificazione (PRG e PGT) comunali siano strumenti ormai inidonei e che si debba puntare ad una programmazione territoriale su una scala più grande ?
Cosa ritiene si debba fare per preservare ciò che resta del paesaggio lombardo ?
4) ENERGIA: L’Unione Europea ha approvato l’obiettivo 20-20-20 ( ridurre del 20% le emissioni di gas a effetto serra, portare al 20% il risparmio energetico e aumentare al 20% il consumo di fonti rinnovabili). Ritiene che la Lombardia si debba dotare di un proprio piano 20-20-20 come stanno facendo vari Stati e Regioni in Europa ? Se Si, quali devono essere i principali contenuti del Piano ? Ritiene praticabile la scelta nucleare in Lombardia secondo le direttive del Governo in contrasto con l’esito del referendum del 1987 ?
5) MOBILITA’ : Gli spostamenti di persone e merci avviene in Lombardia prevalentemente su strada. Ritiene sia necessaria una inversione di tendenza ? Ritiene sia possibile un Piano Regionale per la mobilità delle persone e delle cose che privilegi il trasporto collettivo / intermodale ?

Una matita: l’unica arma che riconosciamo in un paese democratico!

lunedì 22 marzo 2010 |

Dopo aver guardato la puntata di report sui doppi incarichi, sono ormai certa che il PD stia combattendo una battaglia usando le uniche armi democratiche possibili, il confronto e il dialogo, oltre e soprattutto a proposte concrete, in un paese nel quale chi governa usa le armi della menzogna, dell’insulto e dell’intimidazione oltre che del furto legalizzato. Non mi stupisce che Berlusconi non ritenga opportuno un faccia a faccia proprio con Bersani, affermando che “le dichiarazioni quotidiane nei nostri confronti ci hanno fatto perdere fiducia che si possa arrivare ad un interscambio produttivo e basato sulla realtà”. Il tema centrale non riguarda la fiducia ma la paura, comune a tutto il centrodestra, di un confronto vero in particolare su uno dei temi fondamentali per il nostro Paese in questo momento: la crisi economica.
Sono molti gli elettori che affronteranno il prossimo 28 e 29 marzo forse senza riconoscersi ancora pienamente nel PD ma nell’impossibilità di tollerare di venire governati da chi afferma che la magistratura vuole “sovvertire l’assetto istituzionale”, che nel processo Mills i magistrati erano “comunisti” (già altre volte da lui definiti “talebani” “che perseguono fini eversivi”) fino all’attacco nei confronti della questura di Roma dove, secondo il capogruppo Pdl alla Camera, “qualcosa che non funziona” rispetto ai numeri della manifestazione di sabato 20 marzo.
E’ in questo clima che la campagna elettorale ed il messaggio del segretario Bersani rappresenta una battaglia per la democrazia che, per usare le sue stesse parole, combatteremo domenica e lunedì prossimo usando l’unica arma che riconosciamo in un paese democratico: una matita.

... giocare insieme e colorare la città.

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Il bisogno di crescere

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Il bisogno di crescere, l’attenzione ai diritti e ai desideri dell’infanzia e all’educazione, sono stati i temi dell'incontro promosso ieri mattina all'Accademia Laba dalla candidata del PD in Regione Laura Venturi.
"I nostri figli –ha esordito Laura Venturi –ci chiedono cose semplici, che spesso a noi adulti sfuggono. Per esempio, come potersi riappropriare delle strade, delle piazze come luogo di gioco e crocevia di incontro e di integrazione. La sfida che voglio affrontare con la mia candidatura é tesa proprio ad individuare soluzioni di cambiamento reale dell'intera città, delle sue caratteristiche strutturali e dei comportamenti dei cittadini abbassando l’ottica dell’amministrazione ad altezza di bambino per non perdere nessuno, perché una città adatta ai bambini è una città, e una regione, dove tutti vivono bene."
"L'attenzione ai diritti dell'infanzia e all'educazione devono diventare priorità nelle scelte politiche – ha ricordato la consigliere comunale in Loggia Carla Bisleri – per rimettere al centro le esigenze di coloro che dagli adulti devono ricevere tutela, protezione, fiducia, responsabilità che non possono essere disattese o delegate solo alla scuola e alle famiglie."
Sull’importanza della cooperazione educativa si è soffermato Davide Guarneri, presidente dell’Associazione Genitori: "L’impegno per un patto educativo condiviso nella comunità è la chiave di volta per far uscire la questione dell'infanzia e dei minori dall’indifferenza. I minori sono scomparsi dal panorama sociale e politico: per questo si avverte l’urgenza di istituire la figura del Garante dei Diritti, che la stessa Regione Lombardia non ha ancora nominato nonostante varie promesse." Una proposta, quest'ultima, largamente condivisa e sostenuta dalla stessa Laura Venturi.
"Partire dall’ascolto dei minori e degli adolescenti – ha affermato dal canto suo il prof. Giancarlo Tamanza – richiede di fermarsi a riflettere per capire che molte ingiustizie e privazioni che essi subiscono sono provocate da modelli adulti inadeguati, tanto da impedire lo sviluppo di un pensiero critico."
Stefano Gaffurini ha rimarcato, infine, l’esperienza dell’Oratorio di San Giovanni, "un esempio virtuoso della capacità del territorio di dare risposte adeguate e di fare rete, coinvolgendo le famiglie e partendo dall’ascolto dei desideri dei bambini."
Al convegno è seguita, nel pomeriggio, una grande festa per i bambini sul piazzale della chiesa di S. Faustino, sul tema "giochiamo insieme e coloriamo la città" che ha visto la partecipazione di decine di famiglie, tra clown e merendine per tutti.

Parte ancora una volta dai bambini Laura Venturi per presentare la sua candidatura nelle fila del Pd alle prossime elezioni regionali e lo fa con un incontro dibattito ed una festa in piazza dedicati ai temi dell’educazione e della crescita.
«Piuttosto che investire soldi in cartelloni, mi pare bello fare un regalo alla città, proponendo un incontro aperto alla cittadinanza e una festa con gonfiabili e clown dedicate ai più piccoli e alle loro famiglie - chiarisce la Venturi - Del resto, la volontà di dar voce a chi non ne ha è sempre stata la linea guida che ha caratterizzato il mio impegno politico in questi anni, dalle battaglie che ho condotto come consigliere di circoscrizione sino alla fondazione del gruppo di Bresciarespira». Laura Venturi evidenzia la necessità di lanciare un segnale forte a favore di una città che sia più vivibile e a misura di bambino, sottolineando come il tema dell’infanzia abbracci in realtà tematiche molto ampie come il diritto alla scuola, alla salute, a un ambiente sano in cui muoversi e giocare, osservazione condivisa da Carla Bisleri, consigliere del Pd in Loggia e relatrice dell’incontro di sabato.
«Quando parliamo di crescita parliamo di un bisogno senza et& #224; - chiarisce -. La parola crescita è declinabile in molti modi, e allude ad un’ idea di sviluppo e di opportunità che implica anche il coraggio di cercare delle alternative. Sabato faremo proprio questo: alla luce della grande solitudine che abbiamo scoperto caratterizzare molte famiglie cercheremo di proporre delle vie diverse, rispondendo al loro bisogno di incontrarsi».
L’incontro-dibattito di sabato mattina dal titolo «Il bisogno di crescere» si terrà dalle 10 nell’aula magna della Laba di via Don Vender 66 e vedrà la partecipazione, oltre che di Laura Venturi e Carla Bisleri, dello psicologo Giancarlo Tamanza, del direttore dell’oratorio di San Giovanni Stefano Gaffurini e del presidente nazionale dell’A.Ge Davide Guarneri. Dalle 15.30 in poi, invece, protagonisti saranno i più piccoli con «Giochiamo e coloriamo insieme la città», una grande festa che si svolgerà nella piazza della chiesa di S. Faustino. «Un modo diverso - conclude Laura Venturi - di ribadire il mio impegno in Regione per il mondo dei nostri figli».
Fonte: BresciaOggi

I Comuni bresciani e lo smog

mercoledì 17 marzo 2010 |

«Sono stati i Comuni ad aderire liberamente al comitato tecnico, in base alle loro esigenze e alle loro caratteristiche; e ognuno metterà a disposizione le risorse umane che possiede». Corrado Ghirardelli, l’assessore della Provincia che ha promosso il tavolo di lavoro permanente sull’inquinamento e sul Pm10, spiega la genesi del comitato costituito come sostegno «tecnico» del tavolo «politico», il cui prossimo appuntamento è fissato al 19 aprile.
«Ci siamo detti - racconta - che per definire i temi sui quali confrontarsi c’era bisogno di un lavoro tecnico prima che politico; e abbiamo chiesto a tutti i Comuni del tavolo (quelli dell’area critica più Darfo) di dare eventualmente la loro disponibilità a farne parte insieme alla Provincia, al Comune di Brescia e all’Arpa». All’appello hanno risposto in otto. Che cosa dovranno fare ora? «Dovranno preparare delle ipotesi di lavoro con l’obiettivo di creare un protocollo che consenta ai Comuni di decidere in modo semi-automatico (perché, com’è ovvio, l’ultima parola spetterà sempre ai sindaci) come intervenire in caso di esuberi degli agenti inquinanti». La logica è quella della prevenzione, anche se il blocco del traffico del 28 febbraio scorso «è andato bene», commenta ancora l’assessore Ghirardelli». A proposito dell’ultimo stop alle automobili, l’assessore ai Trasporti sottolinea anche altro: «I cittadini hanno dimostrato grande senso di responsabilità su questo tema». Ma non soltanto: «Probabilmente alla buona riuscita del blocco ha contribuito anche il desiderio di tranquillità, la voglia - una volta tanto - di camminare per le strade senza macchine».
Blocco-tavolo permanente-comitato tecnico. Ma la sequenza non è finita: «Il ragionamento - conclude Ghirardelli - andrà allargato perché l’intero territorio è interessato al problema».

Le donne e il mondo del lavoro. La «quota rosa» Pd a convegno

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Rosarita Colosio, Cristina Ramponi, Serafina Bandera e Laura Venturi: le quattro candidate bresciane del Pd Serafina Bandera, Rosa Margherita Colosio, Cristina Ramponi, Laura Venturi. Ecco le quattro donne bresciane candidate alle elezioni regionali del Partito Democratico. «Il lavoro al centro dell’attenzione», dicono le forze rosa e per questo il Pd bresciano organizza un convegno dal tema «Le donne e il mondo del lavoro», in calendario domani alle 17.45 nella Sala dei Fiori di Cascina Maggia a San Polo (via della Maggia, 3). Serafina Bandera (la cui candidatura è appoggiata da Eugenia Giulia Grechi del listino di Penati) sottolinea la necessità di riflettere sulla retribuzione femminile rispetto a quella maschile: «Spesso avviene che ad una ascesa professionale di una donna non corrisponda un adeguato compenso, rispetto ad un uomo». «Purtroppo siamo ancora vittime di un retaggio culturale obsoleto e superato - prosegue l’ex sindaco di Montirone - e che non tiene conto delle capacità manageriali delle donne». Cristina Ramponi tocca invece il tema del conciliare i tempi: «Ognuna di noi deve riuscire ad essere madre e moglie, senza essere costretta a rinunciare alla propria carriera. Per questo bisogna potenziare i sostegni, e puntare sulla "flex security", ossia sulla flessibilità lavorativa». Quattro candidati su 8 sono donne, «una testimonianza concreta» sottolinea Laura Venturi. «La crisi sta piegando il lavoro rosa: le donne sono le prime ad essere licenziate per la maternità e le aspettative - afferma Rosa Margherita Colosio -. Nessuno si ricorda che durante i conflitti mondiali, quando i mariti e i figli erano in guerra, le mogli lavoravano in fabbrica e costituivano l’unica forza lavoro possibile?». Il convegno in programma domani, coordinato da Rosa Angela Comini, vedrà la partecipazione di Maria Teresa Bonafini del Pd, Elisabetta Donati, sociologa dell’Università di Torino e Cristina Alessi, giurista dell’Università di Brescia. Seguiranno le testimonianze di Federica Papetti, Luigina Corradini, Paola Sioli e Mary Chantal Agou.

Allarme qualità dell’aria nelle aule scolastiche

sabato 13 marzo 2010 |

Allarme inquinamento nelle aule scolastiche italiane. I pericoli si chiamano PM10 e formaldeide (un gas emesso dagli arredi interni) presenti in concentrazioni maggiori in classe rispetto all'aria aperta con rischi di asma e allergie. E' la conclusione dello studio "Qualità dell'aria nelle scuole, un dovere di tutti, un diritto dei bambini”, promosso dal ministero dell'Ambiente in collaborazione con il Rec (Regional Environmental Center) di Budapest e presentato nella giornata inaugurale della quinta conferenza ministeriale ambiente e salute in corso a Parma.
Tredici le scuole italiane monitorate in sei regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia e Sardegna) con circa mille alunni coinvolti. Gli edifici scolastici risultano piuttosto anziani: circa il 50 per cento è stato costruito prima del 1960, mentre i valori di PM10 sono sempre superiori all'interno della scuola per il cumularsi delle polveri sottili esterne derivanti dal traffico a quelle generate all'interno, come il gesso delle lavagne. Lo studio ha anche analizzato la salute dei bambini, evidenziando la percentuale maggiore di casi di tosse frequente tra i bambini delle scuole dell'Emilia Romagna e del Lazio. Nello specifico i dati indicano un aumento delle malattie allergiche e dell'asma: il 27,6 per cento degli alunni esaminati soffre infatti di rinite, il 21,9 per cento di tosse, il 19,9 per cento di allergie, il 10,4 per cento di asma. Lo studio indica alcune soluzioni: utilizzo di piante mangia-veleni, che riescono a rimuovere lo sostanze tossiche dall'aria, come ad esempio la felce e il ficus benjamin che rimuovono da 12 a 20 microgrammi l'ora di formaldeide. La ricerca italiana fa parte del più ampio progetto Search (School environment and respiratory Health of children) che ha esaminato le scuole di altri cinque Paesi - Albania, Boemia,Erzegovina, Serbia e Slovacchia - tra il 2005 e il 2009, per promuovere il miglioramento dell' aria interna nella scuola e ridurre il rischio salute nei bambini.

I bambini vengono prima

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La Corte di Cassazione ha stabilito che un clandestino non può restare in Italia solo perché suo figlio frequenta la scuola. La tutela delle frontiere deve prevalere sul diritto del minore allo studio. Che dire? Comprendiamo tutto. L’applicazione rigorosa della legge e anche le reazioni di giubilo che si leggono sui blog: l’augurio è che i giubilanti siano altrettanto implacabili quando si discute di reati contro il patrimonio o di evasione fiscale. Però la comprensione si arresta davanti alla realtà della vita che, a differenza della legge, è fatta di carne. In questo caso della carne di un bambino. Il quale uscirà devastato da un’esperienza del genere, si sentirà assaggiato e sputato come una caramella guasta, quando in fondo la sua iscrizione a scuola era la prova migliore della volontà di integrarlo nella nostra comunità.
Anche ammesso che la maggioranza dei clandestini siano così spietati da venire in Italia con un bimbo in età scolare solo per turlupinarci (ma ne avete parlato con la badante di vostra madre?), rimane il fatto incontrovertibile che quel bambino è un bambino. E che i diritti dell’infanzia, in una società che voglia distinguersi da un agglomerato di selvaggi, dovrebbero ancora significare qualcosa. E’ un pensiero buonista? No, è un pensiero umano. E mi rifiuto di credere che questi tempi spaventati ci abbiamo reso così insensibili da non cogliere la differenza. Da non capire più la semplice verità inculcata da generazioni di educatori: i bambini vengono prima.
Fonte: Massimo Gramellini - La Stampa

Parma, V Conferenza Ministeriale ambiente e salute: bambini, prime vittime dell'inquinamento

giovedì 11 marzo 2010 |

A Parma, durante la V Conferenza Ministeriale su ambiente e salute che si conclude domani, hanno snocciolato dati da brivido. Secondo i dati presentati dal Ministro per la Salute, Ferruccio Fazio all’apertura dei lavori, il 24% delle malattie e il 23% delle morti nel mondo è causato da fattori ambientali e il 33% dei bambini al di sotto dei 5 anni soffre di patologie legate all’ambiente.
In Europa circa il 92% della popolazione che vive in città subisce gli sforamenti dei limiti di PM10 e la mortalità infantile legata alle malattie respiratorie è del 12% arrivando a punte del 25% per adolescenti e malati di asma e allergie. Non va meglio all’interno degli edifici scolastici, dove bambini e ragazzi passano la maggior parte del loro tempo: tra formaldeide e PM10 si respira aria malsana. Le concentrazioni più alte di PM10 all’interno di edifici scolastici si hanno in Piemonte 185 microgrammi per metri cubi.
Fonte: www.ecoblog.it

Sono onesta e me ne vanto!

mercoledì 10 marzo 2010 |

Sono onesta e me ne vanto! Dobbiamo avere il coraggio di dirlo, ogni volta che qualcuno afferma "tanto i politici sono tutti uguali, rubano tutti". NO, NO e NO! Impariamo a leggere le biografie di chi si propone per governarci, impariamo a pretendere dai politici ciò che pretendiamno da noi stessi. Trasparenza, coerenza, responsabilità per il bene pubblico e soprattutto rispetto delle istituzioni e senso dello Stato. Pretendiamolo da noi stessi, insegnamolo ai nostrii figli!

Riprendiamoci il diritto alla scuola per i nostri figli!

domenica 7 marzo 2010 |

Spero che la sensibilizzazione e il coinvolgimento di genitori, docenti, bambini e ragazzi di ieri (eravamo più di 2000) sia da stimolo all'impoverimento e decadimento delle istituzioni su temi fondamentali. Non avremmo mai pensato di dover combattere oggi per il DIRITTO ALLA SCUOLA, ieri per il DIRITTO A RESPIRARE ARI...A SANA per i nostri figli. Ma dobbiamo farlo anche per tutti coloro che in piazza non c'erano. (Laura Venturi)

Leggi il resoconto della manifestazione dal BresciaOggi di domenica 7 marzo 2010 (Beatrice Orini): Leggilo qui

Riflessioni a voce alta: La TV di stato?

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"Il silenzio prima delle elezioni": così titola un articolo su sueddeutsche.de. All'estero siamo visti come il paese dove si trasmette "Il commissario REX" e "La carica dei 101" (con crollo del 10,8% di share in prima serata) invece di talk show con dibattiti politici. Questo offre la televisione di stato contribuendo, insieme ai decreti salva-liste, a uccidere la DEMOCRAZIA! 
(di Laura Venturi)

Quelle spese «non giustificate»

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Il Giorno "Rimborsi spese pure a Santo Stefano. Va a Maione il titolo di MANO BUCATA". La passata gestione del Comune, in quattro anni e mezzo, ha speso 7.200 euro contro i 50.000 della giunta attuale (4,5 euro al giorno contro la media di 90 attuale). Se oltre alla pancia avessero anche la testa piena di idee ...
Leggi l'articolo dal Giornale di Brescia di domenica 7 marzo 2010 di Nuri Fatolahzadeh che trovi qui

«Le donne hanno uno sguardo diverso sul mondo, ed è per questo che ci è piaciuta l’idea di presentare le candidate del nostro partito alle prossime elezioni regionali vicino proprio alla festa dell’8 marzo». Così Rosangela Comini, storico membro del Pd bresciano, ha spiegato il senso di una conferenza stampa organizzata ad hoc per permettere ai cittadini di conoscere proprio la componente femminile destinata a rappresentarli in Regione, una componente che peraltro costituisce l’esatto 50 per cento della lista del Pd: «Siamo l’unico partito - spiega ancora Rosangela Comini - ad avere nello statuto l’esatta ripartizione uomo donna».
LE CANDIDATE sono dunque quattro, tutte attive in politica, nel sociale e nelle professioni. Come Serafina Bandera, insegnante di Montirone da anni impegnata nell’attività amministrativa e nel sociale e recentemente eletta nella Direzione regionale del Pd. «Credo che le donne abbiano molto da dire: la politica è l’arte della mediazione, e noi in questo siamo maestre - spiega - Propongo una Lombardia aperta, forte e solidale, nella quale si pensi a nuove protezioni sociali per bambini, anziani, donne e persone non autosufficient i. Un vero e proprio welfare rosa». O come Rosarita Colosio, ex operaia diplomatasi in pedagogia e da oltre 20 anni insegnante elementare, con una grande esperienza sindacale e amministrativa alle spalle e molte idee per il futuro, anche del suo amato lago d’Iseo :«In un momento di crisi come questo va tutelato il nostro territorio dall’eccessiva usura della terra a scapito di attività turistiche e agricole» -puntualizza. Ancora, Cristina Ramponi - 43enne madre di due figli - si sofferma sulla necessità di una scuola di maggiore qualità e sul potenziamento di percorsi formativi: «Va raffo! rzato il centro antiviolenza con percorsi che permettano di aiutare anche quelle donne straniere che troppo spesso vivono in solitudine». Laura Venturi, infine, anche lei madre di due figli e dal 2008 consigliere nella Circoscrizione centro. punta essenzialmente sulle nuove generazioni. «Immagino i miei figli crescere in una Lombardia pulita, solidale e attenta all’ambiente e a tutti i cittadini - dichiara - E’ per loro che bisogna trovare il coraggio di cambiare».
Fonte: BresciaOggi - Sabato 06 Marzo 2010

Materne e nidi comunali: sabato presidio dei genitori

mercoledì 3 marzo 2010 |

Chiedono qualità e continuità i rappresentanti del Coordinamento dei genitori delle scuole materne e dei nidi comunali, nato a seguito dell’emergenza verificatesi nel mese di febbraio per il blocco delle assunzioni determinato dall’uscita dal patto di stabilità. «Non siamo soddisfatti della determinazione provvisoria varata a febbraio dal dirigente delle scuole materne, perché garantisce solo supplenze giornaliere ed è pertanto inadatta a coprire periodi più lunghi come quelli delle maternità - spiega la portavoce Paola Dioni -. In nostri figli hanno diritto di avere delle figure di riferimento costanti, importantissime in una fase così delicata della loro crescita». Mauro Tonolini, portavoce dei nidi comunali, rincara la dose: «Per quanto riguarda i nidi, la determinazione non è ancora neppure stata protocollata e firmata, in sostanza ad oggi è solo una bozza. L’assessore Giorgio Maione, in occasione dell’incontro avvenuto in Loggia lo scorso 12 febbraio, aveva dichiarato che per gli asili l’emergenza non sussisteva, perché l’organico era addirittura in esubero. Ebbene, se questo è vero, ci deve spiegare come mai, subi to dopo San Faustino, in soli tre giorni le insegnanti hanno effettuato ben 40 ore di straordinarie per coprire le assenze. La verità è che si procede a tentoni, tamponando le assenze e puntando sui bambini malati».
LE BUONE NOTIZIE sul patto di stabilità rincuorano i genitori, ma il Coordinamento tiene a ribadire che continuerà a monitorare la situazione giorno per giorno e a vigilare sulla qualità del percorso formativo. Ed è in quest’ottica che l’organo di rappresentanza dei genitori ha deciso di aderire attivamente al «Coordinamento scuole bresciane 23 febbraio» e di part! ecipare alla manifestazione in programma sabato in piazza Mercato. «I nostri bambini cresceranno e saranno direttamente toccati dalla disastrosa situazione della scuola pubblica - spiega ancora Paola Dioni.- Con i tagli imposti dal ministro Mariastella Gelmini e i crediti mai onorati, oggi è impossibile garantire anche solo i servizi essenziali. La Gelmini vuole che si parli del nucleare in classe, ma andando avanti così sarà proprio la scuola a essere devastata come se fosse scoppiata una bomba atomica».
Fonte: BresciaOggi

Il punto non è «quanto», ma «perché». E la risposta a questa domanda, il più delle volte, manca all'appello. Anzi, ad essere precisi, «c'è solo per il 5% delle cifre sostenute». Con una conferenza stampa il Partito democratico mette al centro del dibattito le spese sostenute dalla Giunta Paroli con le undici carte di credito comunali assegnate a sindaco e assessori.
Il periodo di riferimento va dal luglio 2008 al dicembre 2009, diciotto mesi in cui - stando ai dati forniti al Pd dagli uffici competenti - Paroli e la sua squadra avrebbero speso 49.452,65 euro. Quasi tutti per pranzi e cene di rappresentanza.
«Dalla Loggia risposte evasive»
Tutto nasce da un'istruttoria interna attivata dal «Collegio dei revisori dei conti», cui fanno seguito due interrogazioni presentate dai consiglieri del Pd in Consiglio comunale: la prima, riguardante i costi delle «missioni» (ossia i rimborsi per viaggi e soggiorni programmati e autorizzati dal sindaco), in gennaio; la seconda, per le cosiddette «spese di rappresentanza» (disciplinate da un'apposita delibera di Giunta), in febbraio.
«Di fronte alle nostre richieste - sostengono Emilio Del Bono, Federico Manzoni, Fabio Capra, Luigi Gaffurini, Valter Muchetti, Aldo Rebecchi, Alberto Martinuz, Giorgio De Martin - il sindaco ha risposto in modo evasivo». In particolare nella replica scritta che il primo cittadino ha fornito il 25 febbraio scorso.
Nella stessa si legge: «Il Comune ha stabilito le modalità per l'utilizzo della carta di credito, mentre non si procede ad alcun controllo di merito sulle spese medesime, in quanto si prevede che il titolare sia

NON PERDIAMO L'OCCASIONE

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Il blocco del traffico del 28 febbraio in Pianura Padana deve essere una pausa di riflessione per tutti i cittadini e un’opportunità per i nostri amministratori a ripensare ad una città più vivibile e più vicina ai bisogni e ai diritti dei suoi cittadini, in particolare dei bambini.
Una città più amichevole con i bambini è una città più sostenibile per tutti: più mezzi pubblici “puliti” e corsie preferenziali, più attenzione ai mezzi inquinanti, più piste ciclabili sicure e ben curate, più verde e più zone a traffico limitato, più sensibilizzazione dei cittadini con corsi di educazione ambientale nelle scuole.

SOLUZIONI E MISURE POSSIBILI

venerdì 19 febbraio 2010 |

Misure emergenziali
  • limitazione della velocità subito sulle tangenziali e, in accordo con società autostrade, anche sulle autostrade lombarde con divieto di sorpasso su tangenziali e autostrade per i veicoli pesanti
  • introduzione delle targhe alterne per un periodo utile a produrre risultati
  • controllo del blocco dei non catalizzati
Misure strutturali
ZTL residenziali. Rimozione completa del traffico mediante restrizione degli accessi, consentiti ai soli residenti, in determinate aree residenziali.
ZTL. Zone a Traffico Limitato disegnate per risolvere i problemi di traffico dell’area urbana garantendo al contempo l’accessibilità e la vitalità economica del centro storico, con miglioramento delle infrastrutture pedonali e ciclabili all’interno della zona.
Divieto di accesso selettivo. Divieto di accesso per alcune tipologie di veicolo, principalmente veicoli commerciali pesanti, in specifiche strade. I veicoli commerciali pesanti sono tipicamente i maggiori responsabili delle emissioni a causa della cilindrata dei motori.
Interventi sul Trasporto Pubblico. Con il fine di ridurre le emissioni da traffico privato, riproposizione ... continua

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Convegno: Le Donne e il Mondo del Lavoro

giovedì 18 febbraio 2010 |


A Concesio 19.45: Enrico Letta per Penati presidente

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MARTEDI' 16 MARZO: APERATIVO IN ROSA

martedì 16 febbraio 2010 |


«Ridateci il futuro!»

domenica 7 febbraio 2010 |

Dal BresciaOggi di domenica 7 marzo 2010 (Beatrice Orini):

«Ridateci il futuro!» urlavano gli striscioni che, nel gelido sole della mattina di ieri, hanno colorato una manifestazione convinta e partecipata. Insieme, alcune migliaia tra genitori, bimbi e ragazzi, docenti e operatori scolastici hanno sfilato tra le vie del centro - da piazza Mercato a piazza Duomo - per dire no a una «scuola pubblica allo sfascio». E a Brescia sono molti gli istituti di ogni ordine e grado che si sentono in queste condizioni. Lo testimoniano le voci del corteo, che rompono il silenzio sui «più tagli, meno cultura» della nostra realtà scolastica.
DIETRO ALLO STRISCIONE del «Coordinamento genitori scuole materne e nidi», Ivan Fusco spinge il passeggino del figlio di 16 mesi che, all'asilo Mondo del Colore, ha risentito molto del continuo ricambio di insegnanti. Mentre alla materna Piaget le maestre che non vengono sostituite - raccontano le mamme Marzia Redolfi e Laura Voltman - obbligano a «classi di 35 bambini, con problemi di sicurezza e di trasmissione di malattie. E poi la carta igienica, la carta e i pennarelli si portano da casa: la situazione è insostenibile». LO STESSO VALE per le scuole elementari. Ne parlano Luigi e Daniela Bertassi, con i figli alla Bertolotti: «La scuola, che è un sacrosanto diritto, deve vivere, non sopravvivere.  
E se questo è l'inizio, dove andremo a finire?». Se lo chiedono pure i genitori della media Pascoli, circondati dai loro ragazzi, qui «non per essere strumentalizzati ma perché questa è una lezione di educazione civica: siamo in piazza per qualcosa che ci spetta». Spiega il papà Paolo Frati, insieme a Milena Girelli e Giusi Iacobello: «La Pascoli ha 130mila euro di credito nei confronti dello stato, non ha soldi per supplenti e ha spesso classi scoperte. E intanto la