Allarme qualità dell’aria nelle aule scolastiche

sabato 13 marzo 2010 |

Allarme inquinamento nelle aule scolastiche italiane. I pericoli si chiamano PM10 e formaldeide (un gas emesso dagli arredi interni) presenti in concentrazioni maggiori in classe rispetto all'aria aperta con rischi di asma e allergie. E' la conclusione dello studio "Qualità dell'aria nelle scuole, un dovere di tutti, un diritto dei bambini”, promosso dal ministero dell'Ambiente in collaborazione con il Rec (Regional Environmental Center) di Budapest e presentato nella giornata inaugurale della quinta conferenza ministeriale ambiente e salute in corso a Parma.
Tredici le scuole italiane monitorate in sei regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna, Lazio, Sicilia e Sardegna) con circa mille alunni coinvolti. Gli edifici scolastici risultano piuttosto anziani: circa il 50 per cento è stato costruito prima del 1960, mentre i valori di PM10 sono sempre superiori all'interno della scuola per il cumularsi delle polveri sottili esterne derivanti dal traffico a quelle generate all'interno, come il gesso delle lavagne. Lo studio ha anche analizzato la salute dei bambini, evidenziando la percentuale maggiore di casi di tosse frequente tra i bambini delle scuole dell'Emilia Romagna e del Lazio. Nello specifico i dati indicano un aumento delle malattie allergiche e dell'asma: il 27,6 per cento degli alunni esaminati soffre infatti di rinite, il 21,9 per cento di tosse, il 19,9 per cento di allergie, il 10,4 per cento di asma. Lo studio indica alcune soluzioni: utilizzo di piante mangia-veleni, che riescono a rimuovere lo sostanze tossiche dall'aria, come ad esempio la felce e il ficus benjamin che rimuovono da 12 a 20 microgrammi l'ora di formaldeide. La ricerca italiana fa parte del più ampio progetto Search (School environment and respiratory Health of children) che ha esaminato le scuole di altri cinque Paesi - Albania, Boemia,Erzegovina, Serbia e Slovacchia - tra il 2005 e il 2009, per promuovere il miglioramento dell' aria interna nella scuola e ridurre il rischio salute nei bambini.

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